E R I K
SCENOGRAFIA
Partendo dal presupposto artaudiano del teatro come «poesia nello spazio», abbiamo voluto creare una serie di installazioni scenografiche destinate ad avvolgere l’intero ambiente teatrale, non limitandoci al solo palcoscenico.
Per rendere possibile una simile concezione, è stata coinvolta una intera équipe di scenografi (formata da una ventina di artisti, tra pittori, scultori e scenografi — senza contare gli artigiani, in particolare i carpentieri) che ha saputo tradurre con estrema perizia e inventiva l’idea registica di partenza.
Tommaso e Simonetta (il nostro infaticabile regista e la sua insostituibile consulente scenotecnica che, insieme, hanno progettato l’intera scenografia) hanno incontrato il principale responsabile dell’équipe di scenografi il 26 ottobre 2018 per illustrare loro ciò di cui la messinscena abbisogna.
Dopo una necessaria consultazione, il progetto è stato accolto e, tra novembre e dicembre, l’intera équipe ha iniziato a lavorare alla scenografia, dopo avere letto il testo teatrale e avere effettuato una valutazione delle modalità pratiche di trasferimento dell’idea in realtà concreta.
Si è resa pertanto necessaria, da parte degli scenografi, la richiesta di un incontro collettivo con il regista, avvenuto l’8 gennaio 2019, teso a ricevere tutti i chiarimenti necessari.
A quel punto, l’intera équipe si è messa all’opera nel preparare i bozzetti e i plastici, al fine di presentare una serie di possibili modalità di resa scenografica, con quel giusto margine di libertà creativa concesso loro.
Una volta selezionati i plastici e i bozzetti (e recepite tutte le modifiche che il regista ha ritenuto necessarie), è iniziato il lavoro di vero e proprio. Dopo le ultime fasi progettuali, intercorse tra febbraio e aprile, dal mese di maggio è iniziata la fase operativa vera e propria, volta alla costruzione degli impianti scenografici.
Parallelamente, Simonetta ha incominciato a creare i numerosi oggetti di scena (comprese alcune statue) e le installazioni scenografiche di minore entità, ma non per questo di minore rilievo scenografico — per limitarci a qualche esempio: il trono, un masso runico, un letto, un pozzo, varie statue delle divinità norrene citate nel testo teatrale di Sri Aurobindo...
La consegna degli impianti scenografici era stata fissata inizialmente a giugno 2019, poi rimandata a dicembre dello stesso anno, infine a marzo 2020 ancora non erano completati e la chiusura delle scuole per l’emergenza covid-19 ha bloccato i lavori; a questo punto, ci siamo trovati costretti a ritirare tutto il materiale e ad affidarne il completamento a Massimo Bernocchi e Samuele Ribechini (AD affreschi). Un lungo lavoro di abile e sapiente artigianato che sconfina decisamente nell’arte. Non è bene anticipare troppo in tal senso: toglieremmo l’effetto sorpresa, il che costituirebbe una imperdonabile mancanza di rispetto nei confronti degli spettatori.
Quel che possiamo confermare, è che si tratta di vere e proprie installazioni scenografiche tridimensionali — peraltro tutte rigorosamente realizzate a mano da veri artisti (strutture scolpite e dipinte a mano, per intenderci) — e non di semplici fondali bidimensionali stampati.
Vi attendiamo numerosi!