MATTEO BELLI
«Quello che a me ha colpito, in questa traduzione di Tommaso Iorco — ovviamente la mia impressione di lettore forse un po’ più sensibile al dato fonico, quindi al dato scenico della scrittura — è la grande plasticità di questo endecasillabo, devo dire pregevole, perché trova nella versione italiana una musicalità che però è sempre molto duttile nell’aderire ai vari momenti del testo, quindi diremo subito un endecasillabo tutt’altro che astratto nella sua compiutezza formale. A volte sentiamo nella recitazione in versi quello che a noi moderni fa un po’ inarcare la schiena, quando la forma presenta una rigidità, un’astrazione che ci allontana dalla sonorità del parlato, da una credibilità, da una spendibilità, da una masticabilità — e potremmo continuare con una serie di termini usati in sede di prosa tra attori — e, quindi, sentiamo più la forma che la sostanza del dialogo. Qui l’endecasillabo riesce invece ad essere estremamente duttile ai vari momenti, alle varie situazioni offerte dal testo. […] Sembra quasi, in questo ritmo, di vedere dissolvere la struttura dell’endecasillabo in una continuità, in una fluidità, in un collegamento tra versi che conferiscono una grande rapidità e fluidità d’eloquio — una grande energia, ecco!»
Matteo Belli
attore e drammaturgo.